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Una voce della Terra Santa

Jacoub KASSABRY – Nazareth – Haifa – Latin Patriarchate

Cari fratelli e sorelle
E’ un grande piacere per me venire qui dalla Galilea, la terra di Gesu’, per condividere con tutti voi la mia esperienza e la mia vita paradossale.
Mi chiamo Jacoub Kassabry e vengo da Haifa, Israele. Sono Israeliano ma non sono un ebreo. Sono arabo e non musulmano. Sono cristiano e questo significa che faccio parte di una minoranza nella minoranza. Se dico che sono cristiano non dico tutto. I cattolici nella Terra Santa sono divisi in diversi riti tradizionali (greco Melchiti, maroniti, latini). Le divisioni aumentano ancora con i crstiani ortodossi, i vari movimenti protestanti, evangelici, con gli anglicani protestanti. 
Se la situazione non e’ abbastanza complicata, posso dire che piu’ di 400,000 DI immigrati cristiani da quella che fu l’Unione Sovietica sono entrati in Israele con la dichiarazione della loro apparteneza al popolo ebreo. Mi sento come un altro Galileo che non ha trovato gia’ 2000 anni, un posto dove si puo riposare la testa.
Sono sposato con Duahe, abbiamo due figli, Yara e Michel .Yara ha compiuto 4 anni e Michel 3.
Nella chiesa io servo il Signore come il responsabbile di un gruppo di giovani nella mia parrocchia da 20 anni. Faccio anche parte dell’Assemblea Parrocchiale che devo dire e’ un’ idea nuova nelle chiesa latina in Haifa ed e’ frutto del piano pastorale generale. Prima di tutto questo sentivo un gran vuoto nella mia vita a causa del conflitto socio-politico. in quel tempo non potevo accettare con calma l’idea di essere incapace e senza possibilita’ di cambiare le cose per il bene ma poco a poco, con l’aiuto del Signore si e’presentata l’opportunita di cambiare le cose in positivo, con il mio pieno coinvolgimento nelle varie attivita’ spirituali nella chiesa , nel dare piu’ che nel ricevere.
Questa opportunita mi ha aiutato a far crescere la mia fede e la mia spiritualita’ in un tempo molto breve.
Abito a Haifa, una citta’ mediterranea con una popolazione di 400,000 abitanti. Di questi 350.000 sono ebrei, 25.000 cristiani e 22.000 musulmani. Il Monte Carmelo si trova ad Haifa. Anche se nella Bibbia non c’e’ nessun riferimento a Haifa, ce ne sono molti di Monte Carmelo sopratutto quando si parla del profeta Elia – cf. I Re, 18. Elia e’ il protettore di Haifa e la chiesa dedicata a lui, costruita sulla grotta sul Monte Carmelo. e’ la chiesa piu’ grande e famosa di Haifa. Si chiama la chiesa di Stella Maris, Nostra Signora Stella del Mare che e’ la protettrice dellaGalilea.

I VARI GRUPPI
ci sono vari gruppi con le loro varie denominazioni, connessi con le loro chiese e parrocchie rispettive, per esempio: il movimento apostolico maronita, il gruppo carismatico, il gruppo di giovani cattolici, il gruppo Sabato Santo nella chiesa latina, di cui faccio parte.

IL SINODO PASTORALE
Il Sinodo Pastorale incomincio’ nei primi anni 90 per aiutare le comunita’ cattoliche a sentirsi piu’ vicini alla chiesa in Israele, Palestina, Giordania e Cipro.

Noi a Haifa facevamo parte di un progetto missionario e alcuni di noi eravamo mandati per la rievangelizzare fuiri Haifa.
Da parte mia sono stato mandato ad un piccolo villaggio che si chiama Mazraa e che si trova nell’ovest della Galilea, con il 97% della sua popolazione musulmana.
I cristiani sono il 3% se non meno. Desidero condividere con voi una esperienza molto forte che ho avuto li. Una signora di 80 anni che si chiamava Am Yousef partecipava nelle nostri incontri di studio sulle brani della bibbia connessi coi temi del Sinodo.
Uno dei temi si trattava sulla differenza fra la fede personale e la fede tradizionale.
AY partecipava in tutti gli incontri che in effetti si tenevano nella sua casa. 
Un tempo AY faceva parte del gruppo di Testimoni di Geova, ma lo aveva lasciato definitivamente parecchi anni fa. La sua conoscenza della bibbia era un contributo molto utile. Lei partecipava assiduamente alla Messa ma non faceva la comunione.
Questo fatto mi rattristava molto e le avevo parlato varie volte di questo mio pensiero, senza nessun risultato. A Natale, c’era il solito incontro nella sua casa e da parte mia speravo di ricevere un dono natalizio speciale dal Signore.
Durante l’incontro AY aveva una speciale espressione di gioia sul viso e alla fine mi disse che durante le vacane natalizie era stata a Gerusalemme e Betlemme e li’aveva fatto la comunione. Sono stato molto contento a sentire questa notizia, era un dono di Natale molto speciale per me. AY e’morta un anno fa ed ora e’ in cielo. Questa e’ solamente una testimonianza di quello che il Sinodo ha significato per tante persone, cambiando la loro vita. 

Il mio passato e la mia esperienza personale e anche nel caso di Ay, indicano che 
la Chiesa deve entrare nella vita di ogni giorno delle persone e della societa’, deve capire i bisogni della societa’, i conflitti della famiglia, 
il piano pastorale generale ha avuto il coraggio di capire che la Chiesa si deve rinnovare con la fede in Gesu’ Cristo, la partecipazione nella Chiesa e la testimonianza nella societa’.
La visione della Chiesa non deve essere clericale, ma comprendere i laici, come popolo santo, popolo regale.
I laici sono il 99 per cento del Corpo di Cristo e sono ignorati. Essi hanno bisogno di guida per essere in grado di prendere lelor responsabilita’. Guida significa molte cose. La chiesa oggi ha cominciato a dare ai laici le loro responsabilita’, ma per portare avanti la loro missione hanno bisogno di formazione: religiosa, pastorale, sociologica in riferimento al territorio pastorale, con una profonda comprensione della storia passata e presente, con uno sguardo sul futuro. 
Questo comporta un piano pastorale strategico per parecchi anni e anno per anno e richiede un cerco numero di risorse: insegnant, centri di formazione audiovisivi con adeguato equipaggiamento, possibilita’ di stampare e soprattutto risorse finanziarie che non possono contare solo sul lavoro volontario.
I laici attivi hanno la famiglia da mantenere e hanno da pensare alla loro carriera e al loro futuro. 
Sono disponibile per maggiori dettagli a chi vorra’ conoscere meglio la situazione.
Io desidero che un maggior nmero di persone possa conoscere che cosa sta accadendo in Terra Santa giorno per giorno. I cristiani vivono li’ da 2000 anni.
Da allora abbiamo avuto lunghi periodi di persecuzione e di emarginazione. Ora stiamo di fronte a una situazione terribile che si chiama emigrazione per i cristiani, cio’ potrebbe significare la fine della cristianita’. In pochi anni potrebbero non esserci piu’ cristiani in Terra Santa. E’ il mio SOS.
E’ tempo che tutto il mondo conosca che cosa sta succedendo nel mio amato e santo paese per i seguaci di Cristo. Grazie per la vostra pazienza.


III Incontro Continentale Europa-Mediterraneo
PER UN’EUROPA FRATERNA. Il contributo dell’Azione Cattolica •Sarajevo, 3-7 settembre 2003

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