Reports from the Second Session CEVII – 1963 Events and documents significant for the laity and for Ca
29 settembre 1963 – ALLOCUZIONE SOLENNE INIZIO DELLA SECONDA SESSIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
O caro e venerando Papa Giovanni! Ti siano rese grazie, ti siano rivolte lodi per aver comandato, quasi premuto da un piano divino, di radunare questo Concilio, per aprire alla Chiesa nuove vie e insieme convogliare sulla terra le acque fresche e benefiche, ancora sconosciute, che sgorgano dalla grazia di Cristo Dio. (…)
Quali sono il principio, la via e lo scopo del presente Concilio
Cristo, è il nostro principio, Cristo è la nostra guida e la nostra via, Cristo è la nostra speranza e la nostra meta.
gli scopi primari di questo Concilio (…) per brevità e chiarezza, riassumeremo in quattro punti, che sono: la definizione o, se si preferisce, la coscienza di Chiesa, la sua riforma, la ricomposizione dell’unità tra tutti i cristiani e il dialogo della Chiesa con gli uomini contemporanei.
2 ottobre 1963 – UDIENZA GENERALE
È un momento straordinario, è un’ora storica, è un avvenimento eccezionale di estrema importanza in se stesso, e che può avere conseguenze assai grandi per l’avvenire della Chiesa e della società.
Innanzi tutto: non siate indifferenti davanti a tale singolare e solenne celebrazione. Procurate d’informarvi e di capire come ciò che il Concilio tratta riguarda ciò che di più grande e di più sacro vi è nel mondo, cioè quest’opera del Signore che si chiama la Chiesa; e perciò riguarda anche ciascuno di voi, la vostra fede, la vostra vita cristiana.
In secondo luogo, vi esortiamo ad aprire gli occhi e ad osservare la scena che il Concilio offre allo sguardo, non dico solo la scena esterna e spettacolare, di cui questa stessa basilica dice la grandezza incomparabile, ma soprattutto la scena spirituale. (…) E finalmente, poiché voi stessi, cari Figli e Figlie, siete membra di questa Chiesa dovete sentirvi impegnati a pregare per la Chiesa e per il Concilio. Tante volte questo è stato raccomandato; ma ora è il momento di farlo con tutto il fervore.
11 ottobre 1963 – DISCORSO NEL I ANNIVERSARIO DELL’INIZIO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
11 novembre 1963 – DISCOURS AUX ORGANISATIONS INTERNATIONALES CATHOLIQUES
29 novembre 1963 – AGLI «AUDITORES» LAICI DEL CONCILIO
Auditores» nel Concilio, i laici diventano «locutores» fuori del Concilio, perché sono chiamati a far più largamente penetrare nel mondo il messaggio evangelico: ed inoltre ad essi la Chiesa chiede di essere aggiornata sulle attività temporali e sui problemi della società. Qui, nei confronti delle esperienze professionali e sociali – aggiunge il Vicario di Gesù Cristo – le parti si scambiano: i Pastori diventano «auditores» e i laici «locutores».
4 dicembre 1963 – ALLOCUZIONE SOLENNE CHIUSURA DELLA SECONDA SESSIONE DEL CONCILIO
Rallegriamoci, Venerabili Fratelli! Abbiamo infatti imparato a conoscerci ed a dialogare tra di noi. Noi che prima eravamo convenuti qui quasi come estranei l’uno all’altro, ora siamo legati da vincoli di amicizia. (…) Siamo così convinti che per ottenere un buon esito del Concilio si devono elevare pie suppliche, moltiplicare le opere, che, dopo matura riflessione e molte preghiere rivolte a Dio, abbiamo deliberato di recarCi come pellegrino in quella terra, patria del Signore Nostro Gesù Cristo. È perciò nostro intendimento nel prossimo mese di gennaio andare, con l’aiuto di Dio, in Palestina, dove Cristo nacque, visse, morì e risorto da morte salì al cielo, con l’intenzione di rievocare di persona i principali misteri della nostra salvezza, cioè l’Incarnazione e la Redenzione
7 dicembre 1963 – DISCORSO DI PAOLO VI ALLA GIUNTA CENTRALE DELL’AZIONE
Qual è questa posizione dell’AC? Voi ce lo dite ad ogni istante: noi siamo dei Laici, d’ogni categoria e d’ogni età, uomini e donne, che vogliamo affiancarci al ministero gerarchico della Chiesa, per essere dapprima i più solleciti fra i suoi figli a raccoglierne le parole, le cure, la formazione, le pene e le speranze; e per essere poi i più fedeli, i più volonterosi, i più industriosi ad accrescere e ad allargare la sua efficacia d’azione apostolica. Siete cioè il Laicato, che comprende la Chiesa nella sua effettiva costituzione, la accetta, la ama, la serve, la vive. (…)
Voi siete, carissimi Laici dell’Azione Cattolica, esponenti qualificati di quel processo di sviluppo interiore della vita della Chiesa, che tende a rigenerare la comunità cristiana, che tanti fenomeni della vita moderna vanno sfaldando e dissolvendo; e riesce a rifarne una vera società, concreta e spirituale, sia nella sua composizione di membra viventi di fede e di grazia, sia nella sua coesione organica di figli e di fratelli compaginati in una effettiva carità, e sia nella sua validità operativa di virtù umane e cristiane, tese non soltanto alla perfezione personale, ma al buon esempio, alla testimonianza altresì, al servizio del prossimo e all’animazione cristiana della società. (…)
la piena efficienza pastorale non può ora concepirsi e raggiungersi senza l’Azione Cattolica, tanto nella sua primigenia espressione diocesana e parrocchiale, quanto in quella delle sue ramificazioni specializzate e rivolte all’apostolato d’ambiente. È dovere dei Pastori istituirla, sostenerla, formarla e convertirla, da peso e sforzo, ch’essa è sempre inizialmente, in sistema di più ordinata e più efficace irradiazione pastorale: a questo tende l’organizzazione! Ed è invito, persistente invito ai Cattolici di buona volontà…
23 Dicembre 1963 – RADIOMESSAGGIO DI PACE E DI UNITÀ A TUTTI I POPOLI
Con annuncio del pellegrinaggio in Terra Santa
28 dicembre 1963 – DISCORSO ALLE DELEGATE DELLE «BENIAMINE» DELLA GIOVENTÙ FEMMINILE
Il tema del Congresso è l’educazione cristologica della bambina, e ciò vuol dire: insegniamo a queste bambine a voler bene al Signore come si deve; esaminiamo il rapporto fra questa anima infantile e il Cristo che è pure il Salvatore dell’infanzia come lo è di tutta l’umanità.
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