Segnalazioni dalla Terza Sessione CEVII – 1964 Eventi e documenti significativi per i laici e per l’Ac
4-6 gennaio 1964 – PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA
4-6 January 1964 – PILGRIMAGE TO THE HOLY LAND
4-6 janvier 1964 -PÈLERINAGE EN TERRE SAINTE
4-6 de enero 1964 – PEREGRINACIÓN A TIERRA SANTA
Udienza generale di Paolo VI 8 gennaio 1964
… vorremmo che la riflessione su questo pellegrinaggio continuasse, e non solamente in Noi, che ne sentiamo il dovere e il bisogno, ma nei buoni fedeli altresì, negli spiriti intelligenti e pensosi che sanno cercare e decifrare «i segni dei tempi», come dice Gesù (Matth. 16, 4).
2 maggio 1964 – DISCORSO DI PAOLO VI ALLA GIOVENTÙ FEMMINILE DI AZIONE CATTOLICA DI MILANO
La Gioventù femminile di Azione Cattolica propone alle sue nuove socie un programma di rinnovamento cristiano, e programmi e metodi si adattano alla configurazione delle anime in modo tale da produrre effetti di educazione cristiana vivi, amati e stabili. La Gioventù femminile di Azione Cattolica segue la legge naturale della pedagogia, sa che ogni generazione deve dare alla propria anima, al proprio linguaggio una espressione propria; si sa che i ragazzi e le ragazze vogliono parlare la loro lingua e, molte volte un loro gergo, che gli anziani non comprendono più.
4 luglio 1964 – DISCORSO DI PAOLO VI ALLE DIRIGENTI DELLA GIOVENTÙ FEMMINILE DI AZIONE CATTOLICA
Ripeteremo ciò che altra volta dicemmo: voi potete moltissimo!, la causa di Cristo attende la vostra professione nuova, gioiosa, vittoriosa!, la vita interiore stessa della Chiesa reclama da voi un flusso di vivace e puro fervore! E dovremmo, a questo proposito, compiacerci del tema centrale del Corso di studio a cui ora attendete: «La spiritualità della Giovane, laica e adulta».
14 settembre 1964 – DISCORSO DI PAOLO VI PER L’INAUGURAZIONE DELLA TERZA SESSIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
Festività della Esaltazione della Santa Croce
La Chiesa sta nel mezzo tra Cristo e la comunità umana, non ripiegata su di sé, non come un velo opaco che impedisce la vista, non fine a se stessa, ma al contrario costantemente sollecita di essere tutta di Cristo, in Cristo, per Cristo, di essere tutta degli uomini, tra gli uomini, per gli uomini, tramite veramente umile ed eccellente tra il Divin Salvatore e l’umanità, istituita perché tuteli e diffonda la verità e la grazia della vita soprannaturale.
3 novembre 1964 – DISCORSO DI PAOLO VI AI PRESIDENTI DIOCESANI DELLA GIOVENTÙ ITALIANA DI AZIONE CATTOLICA
Siete e vi professate cattolici (…) puntate su un termine pieno di significato, che conferisce alla vostra vita un profilo spirituale, un carattere preciso, esigente come un impegno, forte come un’armatura, gioioso come un canto. Voi puntate sulla vostra qualifica cattolica, come sulla base d’una vostra ben determinata fermezza, e, nello stesso tempo, come sulla molla d’una vostra ben distinta energia. (…) Per voi essere e dirvi cattolici è una coscienza: quella d’appartenere alla Chiesa, e per ciò stesso di essere membra vive di Cristo, cittadini del regno di Dio non meno che cittadini della società civile, in pienezza anzi dell’uno e dell’altro ordine, soprannaturale e naturale; per voi essere cattolici è un principio di coerenza di pensiero e di condotta; è una professione di fede, è un criterio pedagogico, è un invito all’azione, è una certezza nella vita. E di più: è una ricchezza interiore: di verità, di preghiera, di poesia; è una capacità di conoscere, di amare, di godere, di servire. È l’espressione sempre viva e sempre crescente della vostra fede, quale il battesimo ha inserita nelle vostre anime, e la cresima corroborata.
6 novembre 1964 – ALLOCUZIONE DEL PAPA PAOLO VI ALLA CXVI CONGREGAZIONE DEL CONCILIO
In Noi, (…) riecheggia oggi insistentemente il comando divino: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15); dall’adempimento di questo mandato dipende e deriva la salvezza del mondo. A questo sacro Concilio incombe tra l’altro l’insigne compito di tracciare nuove vie, studiare nuovi mezzi, stimolare una nuova attiva tensione per diffondere più largamente e più fruttuosamente il Vangelo
21 novembre 1964 – CONCLUSIONE DELLA III SESSIONE DEL CONCILIO VATICANO II – Allocuzione del Santo Padre Paolo VI
Festa della Presentazione di Maria Ss. ma al Tempio
Noi vogliamo sperare che dalla dottrina sul mistero della Chiesa, che il Concilio Vaticano II ha illustrato e proclamato, deriveranno fin d’ora molti vantaggi agli animi degli uomini, soprattutto dei cattolici, nel senso che tutti i cristiani vedranno più chiaramente delineato e prospettato il vero volto della Sposa di Cristo; vedranno la bellezza della loro madre e loro maestra; vedranno la semplicità e la maestà di questa venerabile istituzione; ne resteranno sorpresi come per un miracolo di fedeltà alla storia, di vita sociale esemplare e di ottima legislazione, come per un segno che denota un continuo progresso, nel quale l’elemento divino e l’umano si fondono insieme, perché di conseguenza si riveli nella comunità degli uomini credenti in Gesù il progetto dell’Incarnazione e della Redenzione; in altri termini, secondo la sentenza di sant’Agostino, si manifesti il Cristo totale, nostro Salvatore.
2-5 dicembre 1964 – PELLEGRINAGGIO IN INDIA
9 dicembre 1964 – UDIENZA GENERALE DI PAOLO VI
Fra le molte impressioni, lasciate nel Nostro spirito, una confideremo a voi, la quale fu allora vivissima, e che qui ricordata può servire per la riflessione e per la memoria di questa udienza; ed è l’impressione del significato complesso e fecondo di quella proprietà che riconosciamo nella Chiesa di Cristo, la proprietà d’essere cattolica, cioè universale, e così insito nella sua natura da diventare visibile e da costituire una delle note distintive della vera Chiesa. (…) Bisogna cioè che ci facciamo un concetto più adeguato della cattolicità della Chiesa, che abbiamo un desiderio più largo della fratellanza umana, a cui essa ci educa e ci obbliga, e che affrontiamo con maggiore coraggio apostolico le questioni relative alla presenza della Chiesa nel mondo. (…) Un dovere nasce subito, ed è quello di conoscere meglio quei popoli con cui, per ragione del Vangelo, si viene a contatto, e di riconoscere quanto di bene essi posseggono non solo per la loro storia e la loro civiltà, ma altresì per il patrimonio di valori morali ed anche religiosi, che essi posseggono e conservano; questa attitudine del cattolico rispetto agli acattolici si va ora affinando e sviluppando, sebbene anch’essa appartenga all’onesta e positiva maniera tradizionale, con cui la Chiesa ha considerato i Gentili, i pagani.
12 dicembre 1964 – DISCORSO DI PAOLO VI ALLA NUOVA GIUNTA CENTRALE DELL’AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Il campo di lavoro, che si apre davanti all’Azione Cattolica, è ampio e sterminato, e richiede con indifferibile urgenza la testimonianza di apostoli convinti e integerrimi, concreti e sacrificati, umili e coraggiosi. (…) Il riconoscimento che il Concilio ecumenico viene proclamando sulla dignità del Laicato cattolico, sulla sua vocazione ad una pienezza di vita cristiana, sulla sua missione di apostolato, nella perfetta coordinazione con quello gerarchico, e nella debita estensione della efficienza temporale e sociale, conforta la Nostra speranza nella vostra generosa rispondenza ai programmi, che vi sono proposti, come certamente conforta i vostri propositi per una nuova e vittoriosa ripresa della vostra molteplice attività. (…) Continuate, diletti figli e figlie: anzi, vi diciamo, raddoppiate i vostri sforzi, le vostre cure, le vostre provvidenze affinché l’Azione Cattolica italiana, sempre più degna della sua storia bellissima, corrisponda alle Nostre vive attese, e risponda ai presenti bisogni.
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