FORO INTERNACIONAL ACCION CATOLICA INTERNATIONAL FORUM CATHOLIC ACTION
FORUM INTERNAZIONALE AZIONE CATTOLICA FORUM INTERNATIONAL ACTION CATHOLIQUE

Comunicati e Rassegna stampa

Rassegna stampa

Conclusione dei lavori
COMUNICATO STAMPA – Iasi, 26 agosto 2012

E’ terminata a Iasi (Romania) la VI Assemblea generale del Forum internazionale di Azione cattolica sul tema “Laici di Azione cattolica: la corresponsabilità ecclesiale e sociale”. Al centro della riflessione il contributo dell’Azione cattolica alla nuova evangelizzazione nei50 Paesi del mondo in cui è presente con una organizzazione già riconosciuta o in via di strutturazione.

L’Assemblea del Fiac ha ammesso 2 nuovi paesi membriRepubblica centroafricana Congo Brazzaville. Ha proceduto, inoltre, all’elezione dei 5 paesi membri del Segretariato, l’organismo che per i prossimi 4 anni darà attuazione alle risoluzioni dell’Assemblea: conferma per Argentina, Burundi e Italia e nuova nomina per Romania e Spagna.

“Il mondo nel quale viviamo – ha affermato il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo durante la celebrazione conclusiva nella cattedrale di Iasi – è caratterizzato da chiusure e rifiuti, modi di pensare e di vivere che sono lontani da Dio ma anche da aperture e possibilità nuove di annunzio che non possiamo ignorare: per questo il Papa, nel messaggio inviato al Fiac, ci ha chiesto di essere attenti ai segni dei tempi per essere sempre più”.

“Siamo chiamati ad annunziare il Vangelo – ha proseguito De Giorgi – con nuovo ardore, con nuovi metodi e con nuove espressioni, per far conoscere agli uomini il Cristo, per farli incontrare con Lui e riscoprire la bellezza, il fascino e la novità sempre nuova del suo Vangelo”. E siamo chiamati, inoltre, ad annunziare il Vangelo “non da soli ma insieme a tutte le componenti della Chiesa, con la grazia della comunione che rende l’annunzio credibile e con la forza della compartecipazione e della corresponsabilità che lo rende attraente ed efficace, come lo fu nella prima comunità cristiana”.

“E’ questa – ha concluso il cardinale già assistente generale dell’Azione cattolica italiana e del Fiac – la caratteristica più ecclesiale dell’Ac, nella quale i rapporti familiari tra laici e pastori, auspicati dal Concilio e ribaditi nel suo messaggio da Benedetto XVI per una maggiore efficacia della missione, hanno la garanzia di una lunga storia  consolidata dall’esempio di laici e di pastori santi“.


Verso l’elezione dei nuovi 5 membri del Segretariato del FIAC
COMUNICATO STAMPA – Iasi, 25 agosto 2012

Proseguono i lavori all’Assemblea del Fiac a Iasi (Romania) che eleggerà in serata i nuovi 5 membri del Segretariato, l’organismo che darà attuazione alle risoluzioni dell’Assemblea per il cammino dei prossimi quattro anni.
Sono 25 i Paesi membri del Forum con diritto di voto e 25 i paesi osservatori di Europa, America, Asia e Africa.
Molto diverse le situazioni che vivono i laici nei vari Paesi.

“I cattolici in Nigeria non sono intimiditi dagli attacchi avvenuti in alcune chiese – racconta don Patrick Alumuku, responsabile della comunicazione della diocesi di Abuja – ma gruppi di fedeli, insieme alla polizia, hanno organizzato un cordone di sicurezza intorno agli edifici di culto in occasioni delle celebrazioni”. “Questa – aggiunge Alumuku – è l’unica forma di difesa che intendiamo porre in essere: il nostro vescovo, John Onaiyekan, ha affermato con molta chiarezza che una risposta violenta alla violenza non darebbe soluzione ai problemi ma piuttosto origine a una guerra che non finirebbe mai“. Il fenomeno degli attentati alle chiese, infatti, va inteso in maniera corretta: “non si tratta di Islam contro cristianesimo, ma di attacchi terroristici contro il governo, tanto che anche i leader musulmani si sono dissociati da questi episodi”. “Qualunque tentazione di vendicarsi – conclude Alumuku – oltre ad essere contraria alla mitezza evangelica, rischierebbe di colpire anche chi ci sta difendendo”.

“C’è apprensione – avverte Rafic Greïche, portavoce della Chiesa cattolica in Egitto – verso la concreta possibilità per i cristiani di vivere la libertà religiosa in un contesto fondamentalista, dopo che i recenti mutamenti politici hanno portato al governo un partito legato ai Fratelli musulmani”. “Il presidente egiziano – prosegue Greïche – sta offrendo rassicurazioni a tutte le minoranze religiose ma nessuno può garantire il futuro“. Nel Paese ci sono 7 scuole gestite dalla Chiesa cattolica e diversi ospedali e istituzioni caritative le quali, indirizzando la propria attività alle fasce più povere della popolazione, sono frequentate per la maggior parte da musulmani. Estremamente importante il ruolo dei laici: “sono loro a trovarsi in prima linea nella testimonianza di fede nella vita di tutti i giorni e, nella difficoltà del contesto che stiamo vivendo, dimostrano davvero un grande coraggio“.

“Viviamo con grande attesa il prossimo viaggio di Benedetto XVI in Libano per la consegna dell’esortazione post-sinodale sul Medio Oriente”, afferma Eli Hajjar, responsabile del gruppo giovani di Ac della parrocchia latina di Gerusalemme. Il suo gruppo, oltre alle normali attività di catechesi e preghiera, una volta al mese compie piccoli pellegrinaggi ai Luoghi santi di Gerusalemme. “Bisogna vincere la tentazione di scoraggiarsi di fronte alla presenza e ai controlli dei soldati – afferma Hajjar – perché noi stessi che viviamo in Terra santa abbiamo bisogno di conoscere le origini della nostra fede”. E “abbiamo bisogno di speranzala visita del Papa ci rassicura, ci incoraggia, è una benedizione per noi“. Per questo “preghiamo che nulla si frapponga al suo viaggio in Libano: i figli che vivono nella difficoltà hanno più bisogno degli altri della presenza del padre”.

Domani l’assemblea del Fiac si proseguirà con la proclamazione degli eletti e la definizione delle linee di lavoro per il prossimo quadriennio.

Il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo e già assistente generale del Fiac e dell’Azione cattolica italiana, presiederà la celebrazione conclusiva nella cattedrale di Iasi.


Apertura lavori
COMUNICATO STAMPA – Iasi, 22 agosto 2012

E’ iniziata nel pomeriggio a Iasi (Romania) l’accoglienza dei 170 partecipanti alla VI Assemblea generale del Forum internazionale di Azione cattolica sul tema “Laici di Azione cattolica: la corresponsabilità ecclesiale e sociale” (22-26 agosto).

I responsabili e gli assistenti ecclesiastici delle associazioni di Ac di 35 Paesi di 4 continenti hanno partecipato alla liturgia eucaristica in rito latino celebrata nella cattedrale di Iasi dal vescovo diocesano, mons. Petru Gherghel, nella festa della patrona Maria SS. Regina.

In Romania i cattolici rappresentano il 5% della popolazione, suddivisi in 6 diocesi di rito latino (Iasi, Bucarest, Alba Iulia, Timisoara, Oradea e Satu Mare) e 5 di rito bizantino (Alba Iulia e Fagaras, Cluj-Gherla, Oradea, Maramures, Lugoj). Esiste inoltre una piccola presenza di cattolici di rito armeno con un Ordinariato personale. L’Azione cattolica ha ripreso il suo cammino nel 1990 dopo la lunga parentesi seguita all’avvento del regime comunista nel 1948. La maggior parte degli aderenti è costituita da giovani dai 14 ai 30 anni.

“Il ‘salto’ di 45 anni vissuto dalla Chiesa cattolica – spiega Oana Tuduce, presidente nazionale dell’Ac romena rifondata a livello unitario nel 2005 – ci ha, infatti, privato di una generazione di adulti in grado di educare alla fede. Il nostro sforzo più grande, oggi, è quello di formare i formatori dei ragazzi e dei giovani e in questo il supporto del Fiac e delle associazioni con una storia più consolidata è determinante”.

L’impegno educativo e lo specifico contributo alla nuova evangelizzazione dell’Associazione in tutto il mondo sono al centro dell’assemblea di Iasi, insieme alla celebrazione della ricorrenza dei 50 anni dal Concilio Vaticano II.


Laici di Ac: corresponsabili nella Chiesa e nella società. VI Assemblea generale
COMUNICATO STAMPA – Roma, 20 agosto 2012

Sarà la città di Iasi in Romania a trasformarsi, dal 22 al 26 agosto prossimi, in “capitale mondiale” dell’Azione cattolica ospitando la VI Assemblea generale del Forum internazionale di Azione cattolica.
I rappresentanti di 35 Paesi di 4 continenti si incontreranno per confrontarsi sul tema “Laici di Azione cattolica: la corresponsabilità ecclesiale e sociale”, prendendo come riferimento l’icona biblica dei discepoli sulla strada di Emmaus “E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme” (Lc 24, 13-35).
Più in particolare ci si interrogherà, con l’aiuto di alcuni esperti, sul contributo che l’Azione cattolica può offrire alla nuova evangelizzazione e su come possa rispondere sempre meglio al suo peculiare ruolo nella Chiesa così come disegnato dal Concilio Vaticano II di cui ci apprestiamo a celebrare il 50° anniversario.

Nei 25 anni di vita del Fiac – nato nel 1987 in occasione del Sinodo dei laici -, l’assemblea generale sarà l’occasione per verificare il cammino svolto nell’ultimo quadriennio e procedere alrinnovo della composizione del Segretariato, l’organo istituzionale che si occupa di dare attuazione alla linee di indirizzo fissate dall’Assemblea.

La Romania – la cui presidente di Ac, Oana Tuduce, aprirà i lavori -, è tra i Paesi fondatori del Fiac. L’Acro – Acţiunea Catolică din România – è nata dal lavoro comune di responsabili laici e assistenti della chiesa di rito bizantino (greco-cattolici) e di rito latino ed è stata riconosciuta nel 2005 dalla Conferenza episcopale rumena. Oggi l’Acro è punto di riferimento per la vita e la promozione dell’Ac nell’Europa dell’est.

Interverranno all’assemblea di Iasi mons. Francisco-Javier Lozano, Nunzio Apostolico in Romania, mons.  Antonio Grappone, del Pontificio Consiglio per i laici; Sandro Calvani, direttore Centro Asean sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio dell’Onuil vescovo di Iasi, mons. Petru Gherghel con l’Ausiliare mons. Aurel Perca; il vescovo di Cluj Napoca, mons. Florentin Crihalmeanu; mons. Virgil Bercea, vescovo di Oradea, incaricato per i laici della Conferenza Episcopale e vice presidente delal Commissione delle Conferenze episcopali  della Comunità europea (Comece) e altri vescovi romeni; l’arcivescovo emerito di Palermo, card. Salvatore De Giorgi,antico assistente Aci e Fiac.

Saranno inoltre presenti rappresentanti del Segretariato Fiac 2008-2012: il coordinatore Emilio Inzaurraga, presidente nazionale dell’Ac argentina; Franco Miano, presidente nazionale dell’Ac italiana; Halina Szydelko, presidente nazionale dell’Ac della Poloniamons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana e del FIAC, mons. Sotero Phamo, vescovo di Loikaw in Myanmar, don Salvatore Niciteretse, segretario della Commissione per l’Apostolato dei laici del Burundi e coordinatore FIAC per l’Africa, la responsabile del Coordinamento giovani, Chiara Finocchietti.

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