Tappa 1: “Non temere” 9 TAPPE PER CAMMINARE INSIEME
Giovani di Azione Cattolica “coraggiosi” con Maria – GMG Panama 2019
Giovani di Azione Cattolica “coraggiosi” con Maria – GMG Panama 2019
• Commento di Luisa Alfarano e Michele Tridente
Responsabili Coordinamento Giovani FIAC (Video)
• Commento di Mons. Eduardo Garcia
vescovo di San Justo, Assistente AC Argentina e Assistente FIAC
Maria, come altri personaggi delle Sacre Scritture, trema davanti al mistero della chiamata di Dio, che in un momento la pone davanti all’immensità del proprio disegno e le fa sentire tutta la sua piccolezza di umile creatura. L’angelo, leggendo nel profondo del suo cuore, le dice: «Non temere»! Dio legge anche nel nostro intimo. Egli conosce bene le sfide che dobbiamo affrontare nella vita, soprattutto quando siamo di fronte alle scelte fondamentali da cui dipende ciò che saremo e ciò che faremo in questo mondo. (1. Messaggio di Papa Francesco per la GMG 2018)
Dietro le immagini apocalittiche, il vangelo fa emergere la grande sfida per ogni uomo: decidere di mettersi in piedi, di alzare la testa. Per quanto difficile e contraddittoria possa essere l’esistenza, sebbene sia segnata tante volte dall’angoscia e dalla paura, c’è tuttavia spazio per la speranza della nostra liberazione.
Una liberazione che è come nascere nella vita stessa del Figlio dell’Uomo, il Cristo che cerca di farsi nella nostra stessa carne. La nascita del Figlio dell’uomo avviene nella Betlemme della nostra vita: là dove ognuno va costruendo la propria vita come può e con ciò che ha; con le illusioni che svaniscono, con i risultati che incoraggiano a continuare a camminare, lottando tra pessimismo e paura; provocati dai giorni che si susseguono, scommettendo sulla speranza, verso l’alto, guardando avanti.
Natale è qualcosa di più che la storia di una nascita più duemila anni fa; qualcosa di più di un ricordo sentimentale. È lasciare che tutto il potere e la forza di Dio nascoste all’interno di ognuno emergano con forza per rendere ciascuno di noi uno spazio fecondo di vita nuova.
In questa lotta, solo una vigilanza costante impedisce che la morte, sotto le sue varie maschere, soffochi alla nascita questo Figlio dell’Uomo che non viene dal sangue o dalla carne ma dalla forza di Dio, visto che sta lavorando nel qui e ora quando decidiamo di vivere nella speranza.
La speranza cristiana non è un’attività tranquilla e di pietà ma è anzi un’attività incessante, come lo è la vita dell’uomo che sta sveglio. Non vive la speranza l’uomo che dice di sperare qualcosa di meglio e non si sforza per raggiungerlo. Quello che speriamo è ciò che dobbiamo fare, perché sperare che il mondo cambi da solo non è cristiano.
Il Signore ci chiede di “alzare la testa” e di essere consapevoli che la “fine del mondo” è la preparazione per una nuova storia che verrà e che costruiremo insieme con la forza della Sua presenza.
• Preghiamo il Santo Rosario, secondo le intenzioni di Papa Francesco
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- 9 TAPPE PER CAMMINARE INSIEME
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